mercoledì 3 aprile 2013

Il Movimento 5 Stelle e la Politica Economica

Faccio una premessa. A mio parere, la politica economica, a prescindere da chi la porta avanti, l'Esecutivo o il Parlamento, caratterizza il 95 % di tutta l'azione di governo.
Partendo da questo presupposto duole constatare che il M5S palesa ancora una visone nebulosa della situazione economica Italiana e sopratutto degli strumenti necessari ad affrontarla.  Di conseguenza il M5S è stato e verrà di volta in volta coinvolto in scelte alla "meno peggio" che nulla hanno di risolutivo e spesso sono rimedi peggiori del male che vorrebbero curare. La risoluzione per il pagamento delle PMI ne è un esempio in quanto non fornisce una soluzione strutturale, risolutiva e permanente della problematica di Spesa dello Stato Democratico. Si tratta una dazione una tantum che non risolve il problema, probabilmente favorirà solo alcuni privilegiati e aggraverà ulteriormente la situazione dei conti pubblici. Ossia aggraverà il male che vorrebbe curare.

La mia opinione è che il problema economico, Italiano e non solo, affonda le radici nei trattati Europei di Maastricht e Lisbona ed esplode con l'adesione all'Eurozona e la conseguente perdita della Sovranità Monetaria. Tutto il resto è fumo. La linea politica da applicare è pertanto quella di fare pesare in ogni modo e in ogni contesto il peso politico guadagnato per invertire le politiche di austerità nell'ottica di ridefinire i trattati Europei e di ritornare alla Moneta Sovrana. Questo permetterebbe non solo di uscire dal ricatto dei mercati ma di potere rilanciare l'Economia Italiana come si fece nel dopoguerra quando appunto l’Italia aveva una sua Costituzione, le sue leggi sovrane e una Moneta di sua proprietà per finanziare a piacere la propria crescita economica. Una situazione ideale che infatti portò l’Italia, da essere un paese fisicamente ed economicamente distrutto, a diventare la 7° potenza industriale del Mondo. Se questo non è chiaro il M5S purtroppo farà da portatore d’acqua a chi le idee invece le ha molto chiare: Napolitano, Prodi, Monti e tutti i servi dell’ideologia liberista e neocoloniale che domina l’Europa e che ci hanno portato sull'orlo del collasso.

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